Disgrafia e dintorni: una prospettiva ecologica delle difficoltà connesse allo scrivere

Affrontiamo il tema dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e in particolare della disgrafia, collocando disturbo e disagio, all’interno di una prospettiva ecologica che possa fornire al lettore una cornice di indagine ad ampio spettro (i dintorni). In accordo con il pensiero di importanti studiosi, il testo si muove verso l’integrazione dei due principali approcci in materia di DSA: l’approccio cognitivo e quello affettivo.

Estremi da conciliare, conciliabili, perché parti di un mito (Dioniso) che abita l’essere umano da tempi remoti assolutamente presenti. È infatti dalle scienze dure, come biologia e fisica, che giunge un nuovo punto di vista in grado di ribaltare la concezione stessa di individuo, verso un “con-dividuo” in un mondo di entità, corpi, cose, non più concepibili come dati fissi, ma costituiti da relazioni interdipendenti (teoria della “Interpretazione relazionale della meccanica quantistica”). Percorreremo insieme il cammino dell’apprendimento della scrittura, a partire dalla nascita del segno come originario gesto dell’esserci.

Esistenza e realizzazione di sé che oggi, a partire dalle prime forme di scrittura dei bambini, rischia di essere compromessa per molteplici fattori: cognitivi, affettivi, transgenerazionali, ambientali, etc… Alcuni dei quali possono passare come inosservati se tendiamo ad usare questo o quello strumento, solo un metodo, solo un approccio o punto di vista.

Ci apprestiamo a illustrare la scrittura e le sue origini, le tappe evolutive, il disturbo dell’apprendimento della scrittura, gli altri disturbi correlati, il momento della valutazione e infine quello dell’intervento riabilitativo, cercando come psicologi di collocarci e mantenerci nella giusta via di mezzo (coniunctio oppositorum), l’unica che riteniamo percorribile quando a camminare con noi è l’essere umano.