La Rocca di San Silvestro in Toscana
Si erge tra le colline rocciose del monte Calvi e il poggio all’Aione, nel parco archeominerario di San Silvestro in Val Di Cornia (Toscana).
La Rocca risale all’anno 1.000 d.C, quando la potente famiglia fiorentina della Gherardesca decise di riaprire gli antichi scavi minerari etruschi e di far costruire Rocca San Silvestro destinandolo a villaggio di minatori.
Oggi un importante lavoro archeologico condotto dall’Università di Siena, in 3 campagne a partire dagli anni ’80, ci permette di poter fare visita alla Rocca e alle sue antiche rovine.
Sapersi adattare per vivere
Passeggiare all’interno di antiche e bianche rovine che si ergono maestose su questa valle è un viaggio nel tempo, la pietra è sempre quella stessa pietra che ha visto scorrere la vita dei minatori e della loro famiglie.
A Rocca San Silvestro, oltre al mastio e alla torre, sono visibili 42 case. Ogni casa, ci racconta la guida, ha una media di 27 metri quadrati. In queste unità abitavano le famiglie dei minatori condividendo lo spazio con gli animali domestici. L’acqua non c’era e veniva raccolta dal cielo e tenuta in grandi cisterne.
Vivere era difficile (età media 40 anni) eppure la vita qui è rimasta per circa 400 anni; poi il luogo è stato abbandonato.
La vita è psiche e la psiche vuole la vita adattandosi a condizioni anche difficili.
Oggi, nella nostra società, possiamo ritenerci fortunati: abitiamo in case confortevoli e abbiamo servizi decisamente migliori di quelli che esistevano un migliaio di anni fa a Rocca San Silvestro come altrove.
Sappiamo bene quanto nel mondo ci siano ancora luoghi dove le condizioni di vita sono pessime. Dove quotidianamente l’essere umano cerca di soddisfare quello che lo psicologo Abraham Maslow ha identificato come il primo bisogno: quello fisiologico, di nutrimento e cure.
Possiamo, se lo vogliamo, ambire a soddisfare il bisogno più alto: quello dell’autorealizzazione; il bisogno più difficile da realizzare.
Fare visita a Rocca San Silvestro, ammirarne le antiche rovine sferzate dal vento, è respirare resilienza.
Bianca e sfolgorante. Nei giorni invernali, quando il cielo si affolla di nuvole nere e il mare promette tempesta, la Rocca di San Silvestro si ribella e risplende come un immenso monumento di marmo.
Andrea Semplici[1]
Bibliografia
1 – A. Semplici, Guida al parco archeominerario di San Silvestro, i Parchi della Val di Cornia, 2011, p. 132.
Dottore in Psicologia, Facilitatore in Mindfulness (ric. IPHM), Master DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), Master in Sessuologia Clinica, Master in Linguaggi della Psiche, Conoscitore in psicosomatica, Poeta, Studioso di filosofia e psicologia del profondo