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Struttura anatomica della corteccia cerebrale
La corteccia cerebrale si estende per una superficie di 2.500 cm2, contiene oltre 27 miliardi di neuroni (oltre 1/4 deo 100 miliardi dell’intero encefalo) e utilizza i 2/3 dell’ossigeno consumato dall’intero cervello.
Macroscopicamente la corteccia cerebrale viene suddivisa in quattro regioni (frontale, occipitale, temporale, parietale) più due lobi interni (lobo dell’insula e lobo limbico).
Queste regioni sono idealmente attraversate da quattro scissure:
- interemisferica
- di Silvio
- di Rolando
- parieto-occipitale
A livello filogenetico la corteccia cerebrale si è sviluppata in tre momenti diversi originando rispettivamente tre aree (istotipi):
- Allocortex: la forma più antica (amigdala, corteccia olfattoria, formazione dell’ippocampo)
- Mesocortex: caratteristiche di transizione tra allocortex e isocortex
- Isocortex: porzione filogeneticamente più recente, strutturata in strati e colonne
Fisiopatologia della corteccia cerebrale
Sul finire del ‘800 Jackson osservò che la lesione di un’area corticale, oltre a comportare la perdita di funzioni altamente specializzate, libera l’attività delle strutture fisiologicamente controllate da essa stessa.
Sintomi negativi o deficitari
Sono rappresentati dalla perdita totale o parziale delle funzioni svolte dall’area danneggiata
Sintomi positivi o infiammatori
Sono secondari al fatto che l’area lesionata non controlla più le strutture funzionalmente dipendenti da essa
Le sindromi della corteccia cerebrale o sindromi corticali
Sindrome lobo frontale
Le aree interessate a questa zona sono:
- Area motoria (4)
- Area premotoria (6,8)
- Regione prefrontale o frontale mediale (mediale)
La sindrome dell’Area motoria (4) presenta una forma irritativa caratterizzata da mioclinie (brevi scosse muscolari che possono essere causate da una brusca contrazione muscolare, per maggiori info premi qui), e una forma deficitaria dove incontriamo paresi o plegia (paralisi completa a carico di diverse parti del corpo).
Nella sindrome dell’Area Premotoria (6,8) incontriamo come sindrome deficitaria: l’Atassia Frontale di Burns (presente nei tumori del lobo frontale, consiste in un disturbo dell’equilibrio nella stazione eretta e nella deambulazione, per approfondimenti premi qui), Aprassia Mielocinetica (I singoli atti motori sono compiuti temporalmente decomposti e a spese di un notevole sforzo di concentrazione, per ulteriori dettagli premi qui). Sembra in questa zona, nell’Area Supplementare Motoria (8) abbiamo la forma irritativa della: deviazione del capo e sguardo verso il lato opposto alla lesione. Oppure deficitaria: deviazione del capo e sguardo verso il lato della lesione.
A livello di Regione prefrontale abbiamo: la Sindrome del disturbo Disesecutivo (alterazione delle abilità necessarie per un’attività intenzionale e finalizzata al raggiungimento di obiettivi, per info), la Sindrome mediale cingolata, Sindrome Orbito-frontale.
Sindrome lobo parietale
Le aree interessate a questa zona sono:
- Area post Rolandica (1,2,3)
- Corteccia parietale posteriore (5,7)
- Corteccia parietale inferiore (40)
Area post Rolandica (1,2,3): nella forma irritativa incontriamo epilessia con sintomi sensitivi, mentre nella forma deficitaria ipoestesia controlaterale (riduzione della sensibilità di un arto).
Corteccia parietale posteriore (5,7): nella forma irritativa incontriamo epilessia con sintomi sensitivi controlaterali, mentre nella forma deficitaria sindrome sensitivo-psichica.
Corteccia parietale inferiore (40): nella forma irritativa incontriamo le aprassie (Ideomotoria, motoria, ideativa) e le angnosie (sindrome di Gertstman, Emisomatoagnosia, anosoagnosia), mentre nella forma deficitaria sindrome sensitivo-psichica.
Sindrome lobo occipitale
Le aree interessate a questa zona sono:
- Corteccia striata (17)
- Aree associative (19,18)
La via della vista parte dagli occhi e finisce nella corteccia occipitale, l’area occipitale è deputata alla raccolta degli stimoli visivi (corteccia striata). Il cervello vede con l’area 17 e con la 19,18 vengono compiute le associazioni semantiche.
Nelle aree associative degno di rilevanze sono le sindromi deficitarie quali Acromatopsia, prosopoagnosia, eminegligenza spaziale. A livello infiammatorio possiamo ricordare lo scotoma (emicrania con aurea)
Sindrome lobo temporale
Le aree interessate a questa zone sono:
- Zona uditivo-sensoriale (41,42)
- Zona comune (20,21,37,38)
- Zona uditivo-psichica (22)
Importanti sono le sindromi deficitarie quali le agnosie (ambientale, uditiva, astereoagnosie, autotopoagnosia), la Sindrome di Kluver-Bucy (lesione temporale bilaterale, tendenza a portare alla bocca ogni oggetto, apatia, inibizione sessuale, disturbi psichici con perdita del senso di paura e di pericolo, per un maggiore approfondimento premi qui) e l’atassia pseudo-cerebellare di Knapp (disturbi neurodegenerativi, responsabili non solo della progressiva scoordinazione motoria degli arti inferiori e superiori, ma anche di movimenti ondulatori oculari involontari (difetti oculomotori) e difficoltà nell’articolazione della parola, disartria, per info premi qui). Il paziente può manifestare un distacco dall’ambiente: sguardo fisso, sguardo nel vuoto con parole senza senso. Rabbia, aggressività e labilità emotiva fanno parte della crisi del lobo temporale. Appartenenti alla sindrome del lobo temporale sono anche la sindrome di Wernicke-Korsakoff (il paziente perde la capacità di immagazzinare i ricordi) e la sindrome di Wernicke (amensia retrograda, il paziente non è in grado di direzionare bene le gambe, disturbo visuospaziale, rallentamento ideomotorio).
Dottore in Psicologia, Facilitatore in Mindfulness (ric. IPHM), Master DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), Master in Sessuologia Clinica, Master in Linguaggi della Psiche, Conoscitore in psicosomatica, Poeta, Studioso di filosofia e psicologia del profondo