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Il Simbolo e la trasformazione psichica
Energia psichica: simboli come ruolo centrale nell’esperienza umana. Dai miti antichi alle moderne rappresentazioni digitali, essi sono il mezzo attraverso cui la psiche esprime l’invisibile, il mistero, la trasformazione.
Carl Gustav Jung ci ha mostrato come i simboli della trasformazione siano espressioni profonde dell’inconscio, capaci di guidare l’individuo in un processo di crescita interiore.
Ma cosa rende un simbolo così potente? Possiamo vederlo come una cristallizzazione dell’energia psichica, un punto di tensione tra desiderio e realizzazione. Qui entra in gioco un concetto chiave: la libido.
Libido e simbolo: un’analogia dinamica
Per Jung, la libido non è solo energia sessuale, come la intendeva Freud, ma una forza psichica più ampia, che spinge l’individuo verso il mondo, lo guida nelle relazioni e nell’evoluzione interiore. È movimento, desiderio, trasformazione.
Ora, se la libido è questa energia che si muove tra soggetto e oggetto, il simbolo diventa il punto in cui questa energia si struttura. Non è una semplice immagine, ma una tensione dinamica tra inconscio e coscienza, tra il conosciuto e l’ignoto.
Prendiamo l’esempio del mandala: nella psicologia junghiana, il mandala rappresenta il Sé, il centro dell’individuazione. Attraverso la contemplazione e la creazione di queste forme, la psiche canalizza la libido verso un processo di integrazione e armonizzazione interiore.
Dal mito alla cognizione: Il simbolo come organizzazione pre-concettuale
Questa idea della libido e del simbolo come strutture pre-concettuali trova affascinanti connessioni con il pensiero di Kant e con le moderne scienze cognitive.
Kant e l’intuizione trascendentale
Kant sosteneva che la mente umana non riceve passivamente i dati sensoriali, ma li struttura attraverso le forme a priori della sensibilità, come spazio e tempo. In un certo senso, i simboli potrebbero essere visti come manifestazioni di questo stesso principio: schemi che organizzano l’esperienza prima ancora che diventi pienamente concettualizzata.
Mandler e il riconoscimento percettivo
Jean Mandler ha dimostrato che l’elaborazione cognitiva avviene in due fasi:
- Riconoscimento percettivo primario (pre-concettuale) → l’individuo riconosce le forme e le strutture, senza ancora comprenderle appieno.
- Riconoscimento concettuale → la mente elabora queste forme e le collega a categorie definite.
In questa prospettiva, i simboli possono essere visti come il ponte tra il livello implicito della percezione e la consapevolezza concettuale, proprio come Jung descrive il loro ruolo nel processo di trasformazione psichica.
Karmiloff-Smith e la rappresentazione ridescritta
Il modello di Karmiloff-Smith mostra che la conoscenza emerge gradualmente: da uno stato procedurale e implicito (come la libido che agisce inconsciamente) fino a uno stato completamente esplicito e rielaborato (come il simbolo che diventa consapevole e trasformativo).
Dal profondo della psiche all’intelligenza artificiale
Oggi, il ruolo dei simboli va oltre la psicologia e la filosofia: entra nel campo delle neuroscienze e dell’intelligenza artificiale. Gli studi sul deep learning mostrano che i modelli di apprendimento artificiale funzionano proprio come descritto da Kant e Mandler: iniziano con strutture percettive primarie, poi trasformano queste informazioni in concetti più complessi.
Questo significa che la struttura simbolica della mente umana potrebbe essere la chiave per comprendere non solo la nostra psiche, ma anche la costruzione dell’intelligenza artificiale.
Il Simbolo come ponte tra antico e moderno
Dai miti e dalle immagini archetipiche di Jung, passando per la filosofia trascendentale di Kant e le ricerche cognitive di Mandler e Karmiloff-Smith, fino ai moderni algoritmi di apprendimento, il simbolo si rivela un elemento centrale nella costruzione della conoscenza e dell’esperienza umana.
È il punto di contatto tra il caos dell’inconscio e l’ordine della coscienza, tra il passato e il futuro, tra l’individuo e il collettivo.
E oggi, più che mai, esplorare il potere del simbolo significa comprendere chi siamo e dove stiamo andando.

Dottore in Psicologia, Facilitatore in Mindfulness (ric. IPHM), Master DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), Master in Sessuologia Clinica, Master in Linguaggi della Psiche, Conoscitore in psicosomatica, Poeta, Studioso di filosofia e psicologia del profondo