Dr. Matteo Mannucci
Psicologo clinico, Guida in Pratiche Meditative, Master DCA, Master in Sessuologia, Conoscitore in psicosomatica
Vai alla Homepage
Tempo per la lettura: 2 minuti
Vita ed esperienza: oltre l’uomo, tra filosofia e divenire

Vita ed esperienza come sinonimi

Se nei precedenti articoli abbiamo visto come l’esperienza non sia un semplice ponte tra soggetto e oggetto, ma un orizzonte eterno e impersonale, ora possiamo fare un passo ulteriore: riconoscere che vita ed esperienza coincidono.

Lettura consigliata

Dovunque c’è vita che vive, lì c’è esperienza. Non solo negli esseri umani, ma negli animali, nelle piante, persino nei processi elementari della natura.

Lettura consigliata

Una comunità transgenerica: da Giordano Bruno a oggi

Il filosofo rinascimentale Giordano Bruno aveva già intuito questa verità: tra un uomo e una mosca non c’è differenza di natura, ma solo di grado. Entrambi partecipano della stessa vita, e dunque della stessa esperienza.

Questa visione abbatte l’idea antropocentrica che solo l’uomo sia “esperiente”. Al contrario, l’esperienza è comune a tutti i viventi. È ciò che possiamo chiamare una comunità transgenerica, un’alleanza che unisce specie e forme di vita differenti.

Gilles Deleuze e il divenire

Il filosofo francese Gilles Deleuze ha ripreso questo tema nel Novecento, parlando del divenire.

  • Divenire animale
  • Divenire pianta
  • Divenire altro

Non si tratta di metafore poetiche, ma di vere esperienze filosofiche: nel piano dell’esperienza pura le identità si dissolvono, e l’essere umano può percepirsi come parte di un flusso vitale comune.

Il divenire è allora il linguaggio stesso della vita, che non conosce confini rigidi ma solo metamorfosi.

Il linguaggio e il senso che precede i segni

Ma come si lega tutto questo con il linguaggio?

Il linguaggio, con i suoi segni e le sue strutture simboliche, è lo strumento con cui l’uomo organizza e stabilizza l’esperienza. È grazie al linguaggio che nascono l’io, il mondo, gli oggetti come li conosciamo.

Eppure, come ricordava Sant’Agostino, c’è sempre un fondamento non linguistico: ciò che il linguaggio non può dire, ma solo mostrare.

In altre parole, prima dei segni c’è già il senso originario dell’esperienza. È da lì che sgorgano le parole, i significati, i mondi condivisi.

Vita ed esperienza come comunità universale

Se mettiamo insieme queste riflessioni, vediamo che vita ed esperienza non sono solo il patrimonio dell’uomo, ma l’orizzonte universale del vivente.

Questa visione apre a una filosofia della comunità universale, dove uomo, animale, pianta e persino materia partecipano di uno stesso campo vitale. È un’alleanza che supera i confini delle specie e dissolve le identità rigide, in favore di un continuo divenire.

Lettura consigliata

L'anima e i suoi significati

L’anima e le sue concezioni nelle varie culture L’anima nella cultura giudaica e in quella greca La nozione di anima era sconosciuta alla cultura ebraica, nella quale invece era già

Conclusione: la filosofia come veggenza

Riconoscere che vita ed esperienza coincidono significa comprendere che non esistono barriere assolute tra noi e il resto del vivente. Ogni respiro, ogni battito, ogni metamorfosi appartiene a un teatro comune in cui siamo tutti attori e spettatori insieme.

Pubblicato il
20 Agosto 2025

Potrebbe interessarti