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Cos’è la fase REM? L’Ipotesi di Panksepp sulla Veglia Attiva Arcaica

Cos’è la fase REM? Generalmente, si pensa che sia semplicemente una fase del sonno caratterizzata da sogni intensi e da un’elevata attività cerebrale. Tuttavia, la teoria del neuroscienziato Jaak Panksepp suggerisce che la fase REM non sia solo un fenomeno onirico, ma un’eredità evolutiva di una forma di veglia attiva arcaica.

Cos’è la fase REM

Secondo questa ipotesi, durante la fase REM il cervello riattiverebbe antichi circuiti responsabili di una modalità di esplorazione del mondo più spontanea, meno vincolata dai meccanismi di attenzione e controllo che caratterizzano la veglia moderna.

L’Origine Evolutiva della Fase REM

Ma cos’è la fase REM in termini evolutivi? Secondo l’ipotesi di Panksepp, le strutture cerebrali coinvolte nei sogni avrebbero avuto, in origine, il compito di regolare una forma di veglia primitiva.

In questo stato, gli organismi interagivano con l’ambiente in maniera più fluida e meno selettiva. Con l’evoluzione, questa modalità è stata progressivamente sostituita da una veglia più focalizzata, in cui l’attenzione si concentra su dettagli specifici. Ad esempio:

  • Pesci e anfibi → si muovono liberamente senza focalizzarsi sui dettagli percettivi.
  • Rettili, uccelli e mammiferi → sviluppano la capacità di fissare gli oggetti e di isolare informazioni rilevanti dall’ambiente.

Questo passaggio evolutivo ha migliorato l’efficienza percettiva, ma ha anche limitato la libertà esplorativa tipica della veglia arcaica.

Il Sogno REM: Un Ritorno alla Veglia Primordiale?

Durante la fase REM, il cervello sembra ripristinare una modalità di coscienza più primitiva:

  • La corteccia prefrontale, sede del pensiero razionale, riduce la sua attività.
  • Il sistema limbico, responsabile delle emozioni e dei ricordi, diventa più attivo.
  • Le immagini e i pensieri fluiscono senza essere filtrati dalla logica e dalla percezione selettiva.

Questa condizione permette un’esperienza percettiva meno vincolata e più libera, simile a quella vissuta dai primi vertebrati milioni di anni fa. Il sogno REM, quindi, potrebbe essere un residuo di questa forma di veglia attiva arcaica.

Neuroscienza e Funzione della Fase REM

Ma cos’è la fase REM dal punto di vista neuroscientifico? Gli studi dimostrano che questa fase del sonno è essenziale per:

  • Elaborazione emotiva → Il cervello processa e integra le emozioni vissute durante il giorno.
  • Creatività e problem solving → Senza i vincoli della razionalità, la mente esplora nuove connessioni e soluzioni.
  • Consolidamento della memoria → I ricordi vengono organizzati e archiviati in modo più efficace.

Questi processi suggeriscono che la fase REM non sia solo un fenomeno casuale, ma una componente fondamentale della nostra architettura cognitiva.

Sogno REM e Adattamento Evolutivo

L’ipotesi di Panksepp suggerisce che la fase REM abbia giocato un ruolo chiave nell’evoluzione della coscienza e dell’intelligenza. Mantenere l’accesso a una modalità di pensiero più primitiva potrebbe aver favorito la sopravvivenza, permettendo agli organismi di esplorare strategie di comportamento in modo più creativo e flessibile.

Se il sogno REM è il residuo di una veglia arcaica, allora potremmo considerarlo come una finestra su una forma di coscienza più spontanea, meno vincolata dai limiti della percezione focalizzata.

Conclusione

Cos’è la fase REM? Secondo l’ipotesi di Panksepp, non si tratta solo di una fase del sonno dedicata ai sogni, ma di un’antica modalità di veglia che ci connette con il nostro passato evolutivo. Questo approccio non solo arricchisce la nostra comprensione del sonno, ma ci invita a riflettere su come il cervello abbia conservato strumenti cognitivi capaci di migliorare creatività, gestione emotiva e capacità di adattamento.

Forse, ogni notte, il nostro cervello non sta solo riposando, ma sta recuperando un frammento della nostra eredità evolutiva, un modo di percepire il mondo che è stato essenziale per la sopravvivenza dei nostri antenati.

Pubblicato il
19 Febbraio 2025

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