Le dimore di Brahma non sono da cercare chissà dove, sono in potenza in ognuno di noi, più la mente si pacifica più questi stati si liberano; eccoci giunti ad un nuovo appuntamento con Andrea Capellari presso il Centro Mandala Studi Tibetani di Milano.
In questo articolo
Concentrazione e attenzione non sono scontate
L’attenzione e la concentrazione sono qualità naturali della mente, il rischio è di considerarle scontate, come qualcosa che abbiamo. Questo pensiero distorto trascura il fatto che queste facoltà cognitive debbono essere allenate altrimenti si atrofizzano. Praticare la meditazione aiuta a ripristinare queste capacità e a mantenerle attive verso il calmo dimorare in Brahma.
La via verso le dimore di Brahma può essere intrapresa coltivando due stati mentali, in sanscrito:
E per entrambi cercare di raggiungere la Paramita, ovvero il perfezionamento: una mente silente e lucida allo stesso tempo.
Praticando l’attenzione su un preciso oggetto meditativo (respiro, corpo, oggetti mentali, sensazioni, etc…) si tende a bilanciare la predisposizione mentale dell’esser preda degli attaccamenti, ai quali siamo spontaneamente esposti per il semplice fatto che abbiamo un corpo.
Gli attaccamenti depotenziano la capacità della mente di mantenersi all’interno di un sentiero meditativo, quindi prima di procedere lungo il sentiero graduale (lam-rim) dobbiamo correggere proprio l’assetto alla meditazione attraverso il perfezionamento (Paramita) di Virya e Ksanti.
Come si medita: il giusto setting tra entusiasmo e quiete
https://youtu.be/TXvRtimzfDY Andrea Capellari, in questo appuntamento presso il Mandala CentroPer meditare con costanza sviluppa Vira e Karuna
Scopri come puoi praticare con costanza senza perdere l’entusiasmo iniziale trasformando la meditazione in un’abitudine.
Due aspetti fondamentali allo sviluppo di Virya per raggiungere Brahma
1° aspetto: la vita non è un default del corpo
Che la vita sia finita lo sappiamo tutti, anche se tendiamo a nascondercelo distraendoci in vari modi, eppure aprire gli occhi su come la vita debba per forza concepire la morte per essere vita vivente, «morte come eccesso di vita» (Massimo Recalcati), potrebbe aiutarci a esprimere al meglio il potenziale proprio dell’esistere.
Il limite della vita da solennità ad ogni momento del nostro vivere, ogni istante dovrebbe essere visto e vissuto come ricco e assolutamente imperdibile. Rimanere assenti alla propria vita, senza adoperarsi a coltivarne la sua ricchezza ci rende sempre più lontani dalla vita stessa.
Il corpo è costantemente attivo per rimanere in vita, la vita non è data per scontata, la vita non è l’elemento a riposo del corpo, viceversa la morte equivale al corpo a riposo. Per il corpo è più semplice riposarsi, deprimersi piuttosto che spendere energie per restare attivo nella vita.
2° aspetto: io chi? io dove? io come?
Il secondo principio da coltivare è quello di evitare di concepire l’esistenza illusoria di un io.
La congettura che esista una persona a sé stante tende a chiudere la mente, l’ego la mantiene pesante impegnandola nel costante esercizio di acquisizione e difesa, prassi che conduce inevitabilmente a frustrazioni, attaccamenti, avversioni.
Quando la mente non riesce a ottenere ciò che vuole, può sentirsi ostacolata, quindi provare malevolenza anziché benevolenza, crudeltà e non compassione, invidia al posto di gioia.
Una mente aperta è sinonimo di leggerezza, i suoi tratti distintivi sono quelli tipici della benevolenza, della compassione, della gioia e dell’equanimità, stati che appartengono a ciò che viene definito come le quattro dimore di Brahma o quattro dimore della purezza.
Nekkhamma: il deficit del piacere e l’appagamento della felicità
https://youtu.be/HCjWimjUlAc La psicologia del piacere in un nuovo appuntamento conLe dimore di Brahma
Le quattro dimore di Brahma sono, facoltà e tratti che caratterizzano la coscienza, non sono modi di reagire agli stimoli. Appartengono per originariamente alla mente purificata dal punto di vista emotivo, cognitivo e attenzionale.
Meditare su ciò che mantiene una mente pesante aiuta a liberarsi dall’intossicazione che certi stati mentali hanno prodotto nel corso della vita, tanto più si bonifica la mente, tanto più rifiorisce il suo stato naturale (mente di chiara luce).
Dottore in Psicologia, Facilitatore in Mindfulness (ric. IPHM), Master DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), Master in Sessuologia Clinica, Master in Linguaggi della Psiche, Conoscitore in psicosomatica, Poeta, Studioso di filosofia e psicologia del profondo
