In questo incontro condotto da Andrea Capellari (Maestro di Meditazione, praticante dal 1983) presso il Mandala Centro Studi Tibetano è stato illustrato lo stato mentale di Nekkhamma: menta libera, imperturbabile, non distonica.
La nostra vita nel “villaggio vacanze”, così A. Capellari è solito definire il Samsara, è caratterizzata da uno stato di mente afflitta, infiammata dal desiderio, dalla brama; uno stato mentale distonico rispetto alla realtà.
Se praticata con costanza, la meditazione può diventare un’abitudine salutare a evitare sistematicamente lo stato di mente afflitta.
Il piacere della rinuncia
Il concetto di Nekkhamma è accostabile a quello di piacere della rinuncia, e nel Nobile ottuplice sentiero (ultima delle Quattro nobili verità: la verità del dolore, la verità dell’origine del dolore, la verità della cessazione del dolore, la verità del sentiero che porta alla cessazione del dolore) corrisponde al secondo elemento: la retta intenzione.
Nekkhamma non è uno stato di pazienza, di sopportazione, A. Capellari ci spiega che quando c’è tolleranza, in realtà stiamo soffocando la rabbia o l’avversione, la mente è già distonica. Lo stato di Nekkhamma, invece è paragonabile a quello di Śānti: pace interiore e di serena imperturbabilità.
Si tratta di raggiungere un comfort psichico nel quale la mente non è più suscettibile agli stimoli esterni (stressors), la quiete è propagata a livello somatico, psichico e vibrazionale (neurologico). Le Vṛtti (per l’induismo: onde di pensieri che costituiscono l’attività frenetica della menta distonica) sono controllate, in questo stato mentale non ci sono più né distrazioni, né illusioni che provocano agitazione, frustrazione, delusione e dolore.
Come raggiungere Nekkhamma
Dalla più grossolana a quella più fine, dalla sensazione spiacevole, alla piacevole, alla neutra. Le sensazioni sono generate da Dukkha (uno stato imperfetto, difforme caratterizzato da afflizioni e karma).
Quando il desiderio non viene soddisfatto, la mente si infiamma. Da un punto di vista neurobiologico i livelli di serotonina (neurotrasmettitore del benessere) calano e il sistema limbico si mette alla bramosa ricerca di piacere generando un circolo vizioso dannoso per la nostra mente.
Una via per raggiungere Nekkhamma, è la contemplazione meditativa di Dukkha, lo stato della menta imperfetta, distonica, carica di aspettative, bramosa.
La Prima Nobile Verità del Buddha (Dukkha, la verità della sofferenza)
- Il dolore della nascita, causato dalle caratteristiche del parto e dal fatto di generare le sofferenze future.
- Il dolore della vecchiaia, che indica l’aspetto di degrado dell’impermanenza.
- Il dolore della malattia, determinato dallo squilibrio fisico.
- Il dolore della morte, generato dalla perdita della vita.
- Il dolore causato dall’essere vicini a ciò che non “piace”.
- Il dolore causato dall’essere lontani da ciò che si “desidera”.
- Il dolore causato dal non “ottenere” ciò che si “desidera”.
- Il dolore causato dai cinque skandha (o aggregati), ovvero dalla loro unione e dalla loro separazione. Questi sono: il corpo, (rūpa), quale manifestazione dei 4 elementi terra, aria, fuoco e acqua; le sensazioni (vedanā); le percezioni (saññā); le formazioni mentali (sankhāra); la coscienza (viññāna).
fonte: wikipedia
suttamagga centro italiano di meditazione).
(fonte:Dottore in Psicologia, Facilitatore in Mindfulness (ric. IPHM), Master DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), Master in Sessuologia Clinica, Master in Linguaggi della Psiche, Conoscitore in psicosomatica, Poeta, Studioso di filosofia e psicologia del profondo