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Due prospettive contrapposte: razionalismo e empirismo
Per il razionalismo è importante la formula latina:
Nihil est in sensu quod prius non fuerit in intellectu (niente è nei sensi, che prima non sia stato nell’intelletto come germe di nozione)
Mentre per l’empirismo la formula è ribaltata in:
Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu (niente è nell’intelletto, che prima non sia stato nei sensi)
Formule variamente riprese da Leibniz che ripensa la frase dell’empirismo in: Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu, nisi ipse intellectus (niente è nell’intelletto, che prima non sia stato nei sensi, eccetto l’intelletto stesso)
Nel Novecento il linguaggio è diventato la chiave per leggere la condizione umana e il corso storico stesso, soppiantando ciò che era stato Dio nel Medioevo e poi l’uomo nel Rinascimento; Il linguaggio diventa il sistema accessibile all’analisi scientifica.
L’opposizione razionalismo/empirismo rivive una nuova opposizione offerta dalla linguista ovvero tra linguaggio e parola, la quale a sua volta costituisce la piattaforma cui innestare l’opposizione scienza/psicoanalisi (scienza/parola).
L’opposizione razionalismo/empirismo è riconducibile alla coppia Galileo/Bacone
I due nomi fondatori della scienza moderna, mentre Bacone rimane prigioniero di una visione essenzialistica della conoscenza (partendo dal dato empirico si va a sfrondare l’oggetto da conoscere da tutti i suoi pregiudizi, per procedere a una crescente riduzione all’essenziale che possa catturare questa essenza), Galileo invece inaugura una prospettiva innovativa razionalistica (il grande libro della natura è scritto in un linguaggio matematico), non è più l’essenza della cosa da estrarre, ma si tratta di una scrittura già scritta in un progetto di costruzione razionale del mondo che si tratta di andare a decodificare.
Da qui possiamo risalire alla coppia Platone/Artistotele, l’empirismo sarebbe proprio di Aristotele e il razionalismo di Platone: si conosce nient’altro che il mondo delle idee che l’anima ha imparato a conoscere durante la sua sosta nell’iperuranio sicché poi la conoscenza quale che si dipana nell’esistenza umana altro non sarebbe che un’anamnesi.
La psicanalisi è una scienza?
Secondo Adolf Grunbaum (filosofo della scienza) la psicanalisi non è una scienza perché non è suscettibile di verifica empirica, questa affermazione è portatrice del pregiudizio neo-positivistico. La replica di Paul Ricoeur (filosofo) è: No, la psicanalisi non è una scienza, ma un umanesimo nella forma propria di una ermeneutica. La risposta di Lacan: La psicanalisi è un discorso che ha a che fare con la scienza.
La scienza come discorso
La scienza come discorso il cui linguaggio è un linguaggio matematico, accentuare il lato della razionalità del discorso che preesiste nella mente dello scienziato nel momento in cui egli si avvicina a conoscere la realtà.
Il dato empirico viene relativizzato, non eliso, annullato, azzerato, ma presente in quanto ciò che c’è da conoscere è filtrato dalle condizioni di verificabilità del bagaglio a priori dell’uomo conoscente (il trascendentale per Kant).
Nel momento in cui si relativizza il dato empirico, liberando la scienza che conosce dalla zavorra dell’empirico per renderla più mobile sul versante razionale, in un certo senso sganciamo l’impresa conoscitiva della scienza dal quid empirico che c’è da conoscere e la trasferiamo in un piano nel quale il discorso si muove con una certa mobilità, avendo cura di conservare il razionale attraverso cui si compie la conoscenza.
In altre parole quando la scienza passa al dato empirico e lo lavora, lo elabora si sgancia dal piano empirico dell’esperienza per entrare nella cogitazione, nella speculazione del pensiero, realizzando un discorso mobile il cui limite adesso non è l’esperienza, ma la razionalità.
Einstein elabora la sua teoria della relatività con approccio razionale di semplificazione e unificazione del discorso scientifico, cercando di avvicinare Maxwell e la teoria della gravitazione newtoniana.
Con Einstein non è rilevante il dato empirico, ma come egli modifica la fisica attraverso un’operazione razionale, cercando di tenere insieme delle equazioni matematiche, per rendere coerenti dei capitoli di questo discorso quali erano stati elaborati nel secolo precedente (elettromagnetismo e gravitazione).
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.
Albert Einstein
È questo l’esempio di un progresso della scienza che avviene su un piano assolutamente razionalistico, prescindendo dal piano empirico.
L’umanesimo può avere una chance di scientificità?
Il linguaggio abbiamo visto ha soppiantato l’uomo che a sua volta aveva soppiantato Dio, questo cambia anche il discorso dell’umanesimo dal momento che anche la scienza è trasportata sul versante del discorso.
Il cammino delle dicotomie:
- Razionalismo/empirismo
- Lingua/linguaggio
- Linguaggio/parola
- Scienza/soggetto
- Psicosi/nevrosi
Il silenzio eterno degli spazi siderali, mi riempie di sgomento.
B. Pascal
La scienza fa tacere la parola, tanto da suscitare sgomento, tutta l’astronomia pre-copernicana (Pitagora, Aristotele, Platone, Tolomeo) era un’astronomia che parlava che cantava le lodi del suo creatore. L’astronomia post-copernicana è un’astronomia i cui cieli tacciono e con essi la parola, generando sgomento.
La linguistica perno della psicoanalisi Lacaniana
La lingua costituisce il versante sociale e sovra-individuale, mentre la parola costituisce il versante individuale, soggettivo e decisionale.
Dunque ne derivano due linguistica distinte, la linguistica della lingua e la linguistica della parola.
I due più importanti padri della semeiotica moderna sono Peirce, in cui è prevalente una prospettiva verticale o rappresentativa del segno, mentre in Saussure è prevalente una dimensione orizzontale (la langue) del segno in quanto articolato da altri segni.
Il soggetto che decide della linguistica della parola fa rivivere l’esistenzialismo, dove l’aspirazione per la delimitazione di uno spazio soggettivo si era fusa con una certa rivisitazione della filosofia di Hegel.
Lo studio del fatto linguistico è la via che ha imboccato Lacan, la scienza si fa più discorso, la psicanalisi diventa il discorso su quell’ordine anti-physis (anti fisica), facendo sorgere sullo sfondo dell’opposizione tra physis e anti–physis, il binomio cartesiano tra rex extensa e rex cogitans.
Le diverse teorie scientifiche (Newton, Einstein, Planck, etc…) stanno alla fisica (rispetto alla physis o rex extensa) come le diverse teorie psicoanalitiche (Freud, Klein, Lacan, etc…) stanno alla psicoanalisi (rispetto all’anti–physis o rex cogitans).
Dottore in Psicologia, Facilitatore in Mindfulness (ric. IPHM), Master DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare), Master in Sessuologia Clinica, Master in Linguaggi della Psiche, Conoscitore in psicosomatica, Poeta, Studioso di filosofia e psicologia del profondo