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Cos’è il tempo? La risposta di Massimo Cacciari

Condivido un interessante contributo video di Massimo Cacciari sul concetto di tempo, davvero imperdibile.

Segue la trascrizione dell’audio:

A partire almeno da Kant non è possibile concepire il tempo se non come una forma, non un oggetto, non una cosa ma una forma della nostra esperienza.

Noi esperiamo le cose attraverso il tempo, anzi diciamo attraverso lo spazio e il tempo che sono, dice Kant, forme a priori
della sensibilità. Sentiamo attraverso spazio e tempo che però sono forme a priori cioè non derivano dalla sensibilità.

C’è una grande differenza tra la posizione cantiana e la posizione newtoniana perché appunto Kant nega che
lo spazio e il tempo siano qualcosa di reale, non hanno nessuna realtà, sono forme con le quali noi percepiamo la realtà ma che non sono realtà.

Senza Kant non ci sarebbe Einstein, è chiaro e gli grandi scienziati della fisica contemporanea riconoscono tutti questo debito filosofico a Kant.

Allora se non sono delle realtà è chiaro che non ha alcun senso dire che noi abitiamo il tempo cioè che c’è un tempo dentro cui ci siamo noi. come
c’è un vaso un contenitore dentro cui ci sono i pesciolini rossi no noi non abitiamo il tempo così È evidente è
evidente neanche tanto perché appunto dal punto di vista della fisica classica vi è un tempo che è
assoluto così come lo spazio quindi noi non abitiamo il tempo
no ma vedremo alla fine piuttosto Appunto siamo tempo non lo abitiamo Ma
in che termini siamo tempo allora noi abbiamo questa idea del
tempo andiamo piano piano ma Vi pregherei di ragionare per conto vostro
nella testa Cioè non perché non non non non non sono conoscenze libresche
e primo primo aspetto a noi pare
pare che ci sia una successione no c’è un Prima c’è un’ora c’è un poi Ma siamo
sicuri Cosa significa questa successione prima non è più l’ora ora
che poi evidentemente viene immediatamente superata e un poi ogni
ora si affaccia ad un poi una successione
Ma che cosa ci assicura di questa di questa di questa idea del tempo come di
una successione da un prima a unora a un poi perché invece di pensare ad una
successione non pensiamo invece ad una a tre stati stati
è il passato è il presente è il futuro non potremmo dire
così i nostri Idiomi non dicono così perché i nostri Idiomi quasi tutti gli
Idiomi indoeuropei ma anche semitici usano per il tempo passato per il tempo
presente per il tempo futuro delle radici diverse questo è strano no Quindi
delle radici diverse e quindi Noi abbiamo forse un’illusione linguistica forse un’illusione linguistica che
deriva dai nostri linguaggi dai nostri Idiomi Noi abbiamo l’idea che vi sia una diversità sostanziale tra Passato
presente e futuro usiamo delle radici diverse per declinare i verbi al passato
al presente al futuro ma non potremmo dire è il passato è il presente è il
futuro ci sono G Idiomi orientali che fanno esattamente così che non hanno la
nostra declinazione dei tempi come diciamo noi Ma usano proprio forme di
questo genere è il passato è il presente è il futuro tre
stati come tre dimensioni dello spazio che sono simultaneamente tutte e tre
avanti indietro sopra sotto cosa li mettiamo in successione no tre
dimensioni dello spazio ma non potrebbero essere intese così anche le dimensioni del tempo
sì che cosa lo vieta la nostra lingua lo vieta che usa radici
diverse ma questo non è assolutamente necessario il greco il latino l’italiano
Le lingue romanze le lingue slave le lingue germaniche C ma ma non mica so tutte le
lingue dubbio dubbio m quanto del nostro modo di pensare
è influenzato dalle nostre lingue
quanto comunque non c’è nessuna necessità a intendere il passato come
ciò che è passato e basta e non le del passato eccetera eccetera
tre stati perché non li intendiamo come tre stati e li mettiamo in una successione secondo aspetto ma questa
successione Cosa significa per noi significa sostanzialmente che il
passato non è più questo significa noi non diciamo Il passato è passato diciamo
il passato non è non è più il presente è
anche se dilue immediatamente e il futuro non è ancora non diciamo il
futuro è futuro No diciamo il futuro non è ancora
Questa è la nostra idea No ma è un’idea paradossale È un’idea
contraddittoria perché come facciamo a dire che il passato non è più noi noi
intendiamo nello stesso tempo che il nostro presente è generato da quel
passato O mi sbaglio e che il futuro è generato dal
nostro presente o mi sbaglio Ma se diciamo che il nostro presente è generato da quel
futuro da quel passato e che il futuro è generato da questo presente che a sua volta è generato da quel passato cosa
devo intendere non posso che intendere che in quel passato era già il mio
presente il mio futuro senò questo presente questo futuro da dove nascono da dal passato ma per nascere dal
passato qu il passato deve li già in sé se non li ha già in sé questo presente e
questo futuro nascono da che cosa dal nulla ma come fa qualcosa a nascere dal nulla nasce dal passato ma se nasce dal
passato vuol dire che il passato l’ già in sé e quindi paradosso totale significa
che il passato è insieme presente e futuro che il presente è insieme passato e futuro e che il futuro insieme passato
e presente un bel pasticcio ma è inesorabile logicamente che sia
così e quindi questo tempo come lo acchiappo non certo come
successione Come faccio a intenderlo come successione ripeto posso intenderlo
come successione soltanto se intendo che il passato diventa presente il
presente diventa futuro ma in questo diventare nego il passato il passato non
è e nel futuro non è né il presente néel passato non è lì nego non è vuol dire
negare ma non posso negarli li nego e non posso negarli perché quel presente
quel futuro non possono che nascere dal passato senò nascono dal nulla o nascono dal passato o nascono da nulla ma come
fa qualcosa a nascere da
nulla quindi Come faccio a superare questa
apia risposta scientifica fondamentale I filosofi che
le ignorano devono cessario di fare i filosofi perché appunto di cosa si interessano sennò di chiacchiere
di la risposta Bada che il tempo è
soltanto la misura del tempo nient’altro che la misura non stare alla ricerca Che
cos’è il tempo è una misura una misura di che
cosa una misura di questo fenomeno fondamentale che regola tutta la vita
dell’universo finora conosciuto cioè che uno stato qualsiasi
stato passa da una situazione di ordine a una situazione di disordine beve
entropia negativa e la ritorna all’ambiente in forma
degradata ogni Stato si consuma detto volgarmente
Questo è il secondo principio della termodinamica E permette una misurazione
precisa di come avviene questo processo di degradazione tra virgolette una
misura precisissima il tempo è questo quindi niente di metafisico una
misura una misura forma cantiana una misura
primo problema ma questa
legge si combina con l’altra e cioè con una legge di conservazione dell’energia
è vero che io mi degrado ma l’energia nel suo insieme la somma il complesso
non viene meno rimane uguale quindi questo lo sapevano anche
gli antichi dove non esiste il niente Assoluto con buona pace il mio maestro
Severino nessun classico mai parlato D del nulla assoluto non c’è c’è questo
principio l’ente individuale si degrada si consuma No ma la somma complessiva
dell’energia rimane quella la visione ciclica tipica del
classico Nulla viene dal nulla e nulla finisce in Nulla Nulla viene dal nulla
Non non c’è nessuna produzione dal niente c’è la produzione da una materia chiamiamola energia che rimane identica
uguale a sé da questo si generano i mondi che
finiscono legge della termodinamica e vengono riassorbiti in questa
nella nel ciclo quindi nulla nasce dal nulla e
nulla finisce in nulla viene una la trasformazione perenne ogni ente paga il suo Fio eh
esiste si consuma si degrada ma non finisce nel
niente viene riassorbito eh l’energia complessiva rimane quella il ciclo
rimane quello ma qual è il problema due problemi che non i classici
non potevano vedere ma che contemporaneo vede il primo che questa legge può essere intesa
soltanto in termini statistici e probabilistici non ha nessuna necessità
intrinseca questa chiamiamola per usare un’immagine nota tutti questa Freccia del tempo per cui l’ente appare si
consuma si degrada e finisce dove finisce non certo nel nulla che non
esiste Né nella filosofia né nella fisica né nella
scienza si
degrada è una legge statistica probabilistica non ha nessuna necessità
boltzman il grande fisico boltzman morto suicida Duino dove Rilke compone le sue
Elegie morto suicida perché nessuno comprano Allora fine il rivoluzionario
di questa sua affermazione questa legge ha un carattere statistico
probabilistico la Freccia del tempo non ha alcuna necessità se noi avessimo a disposizione
se l’universo è sufficientemente grande e il
tempo infinito o prossimo
all’infinito può essere benissimo che la FR del tempo si
inverta questo può essere dato esattamente come può essere dato faccio un esempio banale che se noi continuiamo
all’infinito a giocare lo stesso gioco lo stesso scopone Ecco può essere che a
un certo momento ci torni la stessa identica smazzata tutti abbiano le stesse carte e si svolga lo stesso gioco
Basta avere il tempo infinito Basta avere a disposizione un tempo
infinito Quindi tutte le leggi assumono un carattere statistico probabilistico
nella fisica contemporanea tutte le leggi ma il Grande genio rivoluzionario
che ha capito in quel momento straordinario Vienna all’epoca della crisi che le leggi fisiche avevano
questo carattere è stato boltzman e tutti i filosofi dovrebbero leggers solo
boltzman perché quelli geni filosofico scientifici mentre al più si leggono
Mark che non è neanche paragonabile a boltzman che è un neo empirista
sostanzialmente bene allora primo aspetto non è necessaria questa Freccia del
tempo assolutamente Ma poi secondo aspetto fondamental è
scientificamente comprovato da grandi Biologi da grandi
chimici e che appassiona anche tutta la scienza fisica
quale che gli organismi è vero che soggiacciono la nostra esperienza no
alla freccia del tempo a tutti noi ahimè facciamo esperienza e sulle m Ci
torniamo di questa seconda legge della termodinamica però è altrettanto vero e
altrettanto documentato scientificamente che ogni organismo in
modo diverso mette in campo dei comportamenti anti
termodinamici e più l’organismo è complesso più questi comportamenti anti
termodinamici hanno forza hanno peso hanno importanza l’organismo che più li
dimostra è la nostra biosfera la nostra biosfera è tutto un comportamento anti
termodinamico cioè tut in lotta contro la sua degradazione contro il suo disordine
contro la sua tendenza al disordine non la vince questa tendenza
noi non abbiamo assolutamente esperienza della inversione della freccia del tempo
ne abbiamo soltanto un concetto quello bolz maniano Abbiamo
soltanto il concetto che può invertirsi la Freccia del tempo nessuna esperienza
ne abbiamo Tuttavia abbiamo esperienza quotidiana in ogni organismo di
comportamenti anti termodinamici la biosfera in generale ma
dentro la biosfera ogni ente dal il granello di sabbia a che cosa alla
nostra mente la nostra mente è l’esempio più clamoroso di un comportamento anti
termodinamico Ma quando abbiamo una mente e soprattutto questa mente ha prodotto una
coscienza quel dono di sé Come dice damason il grande psicologo grande
neuroscienziato il dono del sé da quando abbiamo diciamo abbiamo ricevuto questo
dono noi e ci siamo evoluti dalla nostra famiglia di primati noi il nostro
cervello funziona essenzialmente appunto contraddicendo la del tempo in tutti i
modi possibili immaginabili alcuni chiarissimi ma tutti
sono così tutti le religioni La scienza la
medicina l’arte sono tutti comportamenti anti
termodinamici manifestazioni di questa di questa coscienza di questa mente
coscienza che lotta contro la Freccia del tempo
quindi il tempo il tempo è unesperienza questa forma a priori del tempo che ci
permette appunto di esperire le cose come dominate apparentemente da questa legge da questo
destino da questo Fat in realtà non è così
proprio perché appunto tutti gli enti tutti gli enti manifestano questa
manifestano questa questa si si mostrano in contraddizione
a questo destino e a questa e a questa
legge come vediamoli in
generale prima di tutto trad dicendo La nostra esperienza
e sto parlando della nostra esperienza credo l’esperienza veramente Anzi senz’altro l’esperienza de tutti
esperienza di tutti è questa fondamentale ma come possiamo stabilire questo proposito
una sorta di legge universale come era quella dello spazio e del tempo assoluti o anche quelle di canto una forma a
priori ma uguale per tutti tutti noi abbiamo questa forma a priori Ma se
questo si esplicita poi in questi comportamenti specificatamente anti
termodinamici poi vediamo se si può ipotizzare una loro anche
Vittoria tra virgolette tra . virgolette Ma se Ma se questa forma a
priori del tempo si esplicita poi in questi comportamenti Cosa significa e
significa che non può essere nulla semplicemente di a priori uguale per tutti perché ogni organismo ha i suoi
specifici comportamenti la mia mente la nostra coscienza o la coscienza di ognuno
ancora di più perché più l’organismo è complesso più i suoi comportamenti sono
specifici singoli meno meno riportabili ad un
genere No i comportamenti degli animali si assomigliano infinitamente di più dii
comportamenti nostri certo anche i nostri hanno una serie di comportamenti analoghi che ci permette Appunto quindi
di fare Sociologia eccetera eccetera perché sono comportamenti analoghi però è chiarissimo No la
diversità enorme ontologica tra il modo in cui
l’organismo animale manifesta la sua tendenza anti
termodinamica e il modo in cui la manifesta la mia coscienza quindi più l’organismo è complesso più arriviamo a
che cosa arriviamo a dire che non c’è un tempo a priori tantomeno
assoluto ma che ognuno è il suo tempo che ognuno è il suo
tempo e che quindi non c’è nessuna durata comune nessun continuum comune
non c’è nessun Pantarei Pantarei tutto che corre Ma niente affatto Non c’è
nessun Pantarei c’è ogni singolo che corre punto di
domanda abbiamo già visto perché dici che corre e perché non dice che prima ora dopo sono degli
Stati Perché dice che corre non non ti capiterà mica di quell’illusione che
capita a tutti quando andiamo al cinema che vediamo un continuo che invece è un
è una successione di fotogrammi
Perché dici che corre perché ipotizzi questo continuo come il continuo del
fiume non c’è nessun continuo dove tutti Panta corriamo n niente di
questo ma non c’è neanche un un fiume di ognuno perché ci deve essere un fiume di
ognuno perché il mio tempo deve essere un continuum una durata fate caso vi sembra che il vostro
tempo individuale di ciascuno sia un continuo e una durata provate a pensare
ognuno di voi ora e vedete come questa ora vostra si dilata Che cos’è l’ora che
cos’è l’ora l’ora e c’è un prima e un dopo ma dove l’ora e c’è e questa ora
Che cos’è piena della memoria di ciascuno e piena di che cosa di ciò che
ciascuno anticipa prevede spera
teme è piena di passato e di presagio l’ora allora si dilata Che cos’è l’ora
questo punto qui l’ora ma chi ha fatto esperienza del punto
ora l’ora È quello che dicevo prima eh È generata dal passato ed è tutta
presagio di di un di un futuro ed è tutta attesa ed è tutto tentativo
disperato di previsione E perché cerchiamo sempre di prevedere ma cerchiamo sempre di prevedere le leggi
scientifiche tutti noi cerchiamo di prevedere per che cosa Ma proprio perché lottiamo contro la Freccia del tempo
no prevediamo Perché prevediamo Ma perché Perché temiamo che il futuro sia
il futuro della nostra fine e prevediamo per evitarla per rimandarla per
ritardarla quindi nessun continuum nessuna durata
non c’è questa durata il tempo di ciascuno di noi è tutto buchi tutto
strappi tutto discontinuità provate a pensare provate
a pensare Provate a ricordare E cosa ricordate provate ricordate che cosa
ricordate secondo una durata ricordate assalti ricordate mettendo insieme degli
eventi che sono strapasson in questo
istante con altri che invece vi sembravano importantissimi per voi che
scompaiono simultaneità Com’è che ricordate ricordate tempi diversi in
simultanea in simultanea Questo è il nostro tempo è fatto di strappi di
discontinuità non c’è nessun continuo Non c’è nessuna durata
Ecco la complessità del problema la complessità del
problema e e queste riflessioni il bello brutto
di queste riflessioni è che appunto possono comportare un’integrazione molto
stretta a volte questa idea di simultaneità anche con la stessa scienza No La scienza contemporanea la fisica
contemporanea ha virgolette scoperto alcune cose inammissibili per la fisica classica Ma che hanno molto a che fare
col funzionamento del mio cervello molto a che fare queste idee di simultaneità
la fisica contemporanea vede degli eventi totalmente scollegati tra di loro che apparentemente Anzi senz’altro non
hanno alcuna relazione tra di loro non possono in alcun modo influenzarsi comportarsi in modo analogo simultaneità
com’è possibile ma Jung aveva detto Jung aveva detto nel nelle sue
ricerche psicanalitiche aveva trovato queste simultaneità Pauli il grande fisico Premio Nobel uno
dei fondatori teorici della fisica quantistica legge legge Jung entra in
rapporto con lui ed è affascinato da queste ricerche mi succede la stessa cosa in
laboratorio non c’è nessuna viene meno che cosa viene meno
quel legame che è necessario se noi intendiamo il tempo come un continuum
una durata un processo del legame causa effetto perché in un continuum tutto si
lega Secondo la legge di causalità ma forse che quando ricordate
qualcosa le cose Vi si collegano Secondo la legge di causalità voi ricordate questo e lo collegate a
quell’altro in base alla legge di causalità Ma quando mai il nostro cervello non funziona così il nostro
tempo non funziona così il nostro tempo non funziona
così ecco allora non è necessario il Pantarei Non è
necessario Bisogna bisogna destituirlo di qualsiasi
necessità non è necessaria l’idea del tempo come un continuum come una
durata il tempo e ciascuno di noi è il
suo tempo abbiamo in comune che cosa la misura del
tempo bene utile la misura del
tempo abbiamo una misura del tempo che ci permette di dirci tutti Beh Diamoci
appuntamento domani alle abbiamo una misura del tempo che è
utile anche per i fisici certo misurano il tempo ma è una misura non è il tempo è
una misura un artificio una convenzione che ci permette
appunto di intenderci un mezzo uno strumento non ha
nulla a che fare col tempo il tempo è quella straordinaria complessità che ho cercato di
indicare che non è il tempo che è complesso è la nostra mente è la nostra coscienza che è complessa è l’organismo
vivente che è complesso Perché da noi tutti i problemi che ho detto si danno
all’ennesima potenza ma è nel granello di sabbia che si danno nello stesso
termine dal punto di vista ontologico noi siamo
perfetti per quanto ne sappiamo al momento dal punto di vista della
complessità della nostra coscienza ma c’è una una ma non c’è una
una diversità sostanziale con gli altri enti c’è un diverso grado di perfezione
Come dicevano gli Spinoza e i libin un diverso grado di perfezione man mano che ti sali nel
grado di perfezione la complessità aumenta e aumenta appunto la forza
l’intensità con cui noi lottiamo contro la Freccia del tempo con cui noi non vogliamo
morire vogliamo vivere come diceva Spinoza nulla mi è più estrano dell’idea
di morte Eh io voglio vivere e vivere
perfettamente vivere perfettamente significa reagire a tutto ciò che mi non
solo che contrasta la mia volontà di vita ma anche che mi accomuna tutti gli altri perché io voglio vivere libero
Cioè voglio vivere io come singolo non soltanto come specie Questa è la grande
diversità rispetto alle altre specie animali che vogliono vivere ma ma il loro comportamento è sempre rivolto a
far vivere la specie anche noi Certamente Ma la nostra diciamo
perfezione sta proprio in questo che noi vogliamo vivere perfettamente da
singoli e non semplicemente come specie da
singoli e soltanto e siamo soddisfatti della nostra vita quando riusciamo a
combinare La nostra volontà di vita da singoli con la volontà di vita della specie ma il nostro intelletto vuole che
siamo noi noi singoli a vivere Quindi siamo in lotta contro
questo contro questa Freccia del tempo vogliamo vivere e vivere al massimo della forza che ciè
data che ci è concessa al massimo della potenza è così è inutile che lo neghiamo
è inutile che facciamo i buoni tra virgolette a vanvera perché è questa che determina la nostra
complessità perdiamo Sì perdiamo
Eh siamo sconfitti alla fine siamo sconfitti
siamo sicuri di essere sconfitti di che tipo che tipo di sconfitta
è sembrerebbe che questa nostra lotta alla fine Eh quella di ognuno di noi
ripeto senza durata comune senza tempo comune senza tempi assoluti senza forme
apriori uguali per tutti il tempo sono io il tempo sei
[Musica] tu Ma questa
comportamento in cui mettiamo in gioco tutte le nostre capacità tutta la nostra scienza tutti i
nostri saperi tutte le
Arti come tutti gli altri animali Ma noi infinitamente con Maggiore Potenza con
Maggiore perfezione sembra destinata alla sconfitta al
naufragio da qui da qui le religioni eh da qui le
religioni questo grande fenomeno appunto tipico dell’uomo che è la religione e
che si spiega soltanto antropologicamente soltanto da questo punto di vista è chiaro No no reagisco a
questo naufragio che sembra inesorabile
reagisco Però comprendo sento comprendo il comprendere un term sento Sento che
non è mia potenza la vittoria su questo ultimo nemico No la vittoria su questo
ultimo nemico non è il mio potere può essere può essere in potere
soltanto di qualcosa qualcuno che mi trascende che mi
trascende Questa è la religione enorme fenomeno
psichico culturale Nel senso antropologico del termine che accomuna un po’ tutte le
tradizioni e che non può essere è fatto proprio dalla filosofia e dalla scienza è evidente Perché Perché comporta un
atteggiamento di Fede mentre filosofia e scienza devono dire soltanto ciò che
sanno dire ciò che si sa significa dire l’osserva per forza
l’osserva la religione afferma
l’inosservanza salvezza da questo ultimo nemico Guai a prenderla come
superstizione è un fatto antropologico connesso a tutto ciò che vi ho detto
prima tutto ciò che vi ho detto finora comporta questa possibilità cioè comporta la possibilità di una
dimensione religiosa ma questa non può essere fatta proprio dalla filosofia dalla
scienza perché comporta ciò che trascende l’osserva e filosofia e scienza sono tali fintanto che discutono
dell’osservare tutte le relazioni le discussioni i dialoghi di questo mondo tra queste due dimensioni ma non ci può
essere Nessun pasticcio come invece capita continuamente e ne avrete sentito anche in questo ciclo qualcosa penso
Visto i predecessori E
allora I filosofi e la scienza devono arrendersi devono dire sì devono dire
attenzione devono dire bene È probabile che Vittoria non ci sia data
continuiamo a cercare è probabile Non c’è nulla che scienze e
Filosofia possono dire è necessario nulla
nulla neanche + du fa quattro neanche
nulla neanche il sillogismo più ovvio no il famoso sillogismo di Socrate eccetera
e tutti gli uomini sono mortali Tutti chi li hai visti tutti i Socrate gli
uomini quindi possiamo dire scienza e Filosofia possono soltanto fare tutto il
ragionamento naturalmente che vi ho espresso in modo molto diciamo così
Popolare ma credo comprensibile e alla fine dire Va bene è altissim
improbabile Ma rientra nell’ambito della probabilità
e della possibilità che la nostra coscienza la nostra mente
giunga a vincere ad elaborare comportamenti anti
termodinamici così perfetti da invertire la Freccia del tempo o da bloccarla o da
arrestarla questo è nostro sogno più la nostra specie si evolve più
elabora questo sogno che ha una dimensione anche
volgare se volete no utilitaristica eud demonis ha una dimensione grandiosa
grandiosa come si fa a negare la grandiosità di questa di questa idea che
la nostra mente la nostra coscienza ha elaborato Come si fa a negare la grandezza delle
imprese dei risultati dei successi che lungo questa in base a questa volontà di
vita diciamo così la nostra la nostra specie ha elaborato Come si fa a negarlo
Dev essere proprio dei pazzi reazionari per negare no la grandezza di diciamo
filosofico metafisica di questo sapere di questa
scienza dobbiamo arrenderci semplicemente a questo No non credo
perché sempre elaborando la questione da un punto di vista di idee da un punto di vista di
concetti noi possiamo dire senza nessun appello ad una dimensione religiosa ad
una endza noi possiamo tranquillamente dire tranquillamente dire che l’unica
cosa afferm in base al famoso principio che da un punto di vista di
probabilità condanna l’insuccesso i nostri comportamenti condanna l’insuccesso la
nostra volontà di perfezione di vita perfetta noi possiamo dire che
Sì ad un certo punto in un certo momento
ognuno di noi a modo suo perché se si vive da singoli da
singoli proprio Certamente si muore nella morte Davvero sei
perfettamente solo a un certo punto noi non siamo più
nel senso noi scompariamo non siamo
niente Non siamo niente
perché siamo partiti da quel punto forse che il passato non è più No no è passato
è passato E allora A un certo punto io sono passato io sono
passato è mio figlio e mio nipote è futuro non non è ora perché non è ora è
domani perché non posso dire così e pensare così Certo che posso senza
nessun appello ad alcuna trascendenza se sono ora Sono anche
passato perché posso essere soltanto dal passato può essere soltanto questo il
mio passato che prodotto il mio presente e domani non sono più
no No domani sono
domani domani sono domani perché non posso dire così e
pensare così ciò che scompare non è Ma chi l’ha
detto Chi ha detto che ciò che scompare non è non è più è niente ma come come si fa ad
affermare si trasforma apparirà in un’altra
forma muterà Non lo so so che non posso
dire non è più Questo è logicamente erroneo è un errore Logico
non è logicamente posso dire soltanto che
è scomparso ciò che scompare è
niente l’inosservanza
mi viene in aiuto l’inosservanza contemporanea è andata a
caccia
dell’inosservanza ora la fisica contemporanea sa benissimo che è in base alla all’energia che puoi
mettere in campo che tu spacchi il nucleo e tiri fuori tutto quello che vuoi
all’infinito che cosa Ormai tiri fuori qualcosa che vedi degli
atomi qualcosa che ha materia ma ma trai fuori sostanzialmente delle delle delle
delle delle delle formule geometrico
matematiche la struttura della materia ormai come la voleva Platone sono numeri numeri
numeri numeri non è la scienza che va Che che
che va a caccia
dell’inosservanza a qualcosa di materiale dopo e così anche le religioni in qualche modo ad una vita che ha
qualche cosa che ancora qualcosa di corporeo No noi dobbiamo pensare ad una
vita che è che è smaterializzata completamente che è del tutto
spirituale che è fatta di ritmo di numero Di armonie di
musica perché non possiamo pensare così la materia è fatta così la fisica adesso
ci dice che la che la Costituzione ultima della materia è questa non c’è
nessun atomo fondamentale non c’è nessun pezzettino di materia fondamentale che che intorno a cui si aggrega questa
molteplicità di forme di figure che è il nostro mondo possiamo dire che è energia ma è
energia bene e allora io mi Muto mi trasformo non divento niente ma scompaio
dall abile per essere energia inosservabile per essere spirito
inosservabile e questo non c’entra niente con la
religione questo è filosofia logica e
scienza e allora perché non procedere in questa direzione perché non pensare
così questo rende superstiziosa la fede religiosa eccetera
no tutto sommato Il problema è lo stesso declinato
diversamente da un lato c’è qualcosa che in qualche modo tende a far continuare
ma fino a un certo punto Ma tende a far continuare Un apparire appunto ancora
sensibile No un apparire ancora sensibile Anche se
questo viene avvertito come contraddizione in tante grandi correnti mistiche dove davvero invece la vita la
vita futuri la vita del futuro la vita paradisiaca È davvero in fondo pura luce
pura luce e in cui la figura sensibile scompare nella
luce diventa diventa direbbero diremmo oggi diventa
informazione informazione informazione e non possiamo ragionare
così dici ti annulli no scompari
dall’osservazione che tu rappresenti finisce con te è difficile
pensarlo difficilissimo pensarlo perché in ogni istante da questa terra Pano
fasci di informazioni che girano per l’universo e chi ti dice che non vengono colti altrove e chi ti dice che il tuo
presente non sia contemporaneo di un futuro di di miliardi di anni di di di
miliardi tra miliardi di anni Chissà dove Perché non bisogna ragionare
così perché non si può ragionare in questi termini qui Logicamente non c’è
nessuna ragione logica per cui io dica che domani non
sono sono domani come sono oggi come sono ieri sono
in forme diverse in forme diverse e con
ciò e con ciò in forme diverse la trasformazione da una forma
all’altra significa che la forma precedente muore che la forma precedente Si annichilisce ma niente
affatto la forma precedente tanto poco si annichilisce in quanto produce questo
effetto e non c’è nessuna causa che sia causa soltanto senza essere collegata
all’effetto quindi nulla si crea e nulla si distrugge Nulla si crea e nulla si
distrugge e nemmeno la singola figura di ciascuno può crearsi o distruggersi
se è ora vuol dire che apparteneva vuol dire che mi apparteneva al mio ora un
passato e se sarà domani vuol dire che appartiene al mio presente questo domani così si collegano le cose Questa
è la complessità delle figure del tempo delle forme del tempo su cui sta lavorando Io ritengo la migliore scienza
e anche la migliore
filosofia

 

Pubblicato il
31 Gennaio 2024

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