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La Rete di Indra e la Ragnatela di Materia Oscura

Un recente studio condotto dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha portato alla prima immagine ad alta definizione di un filamento cosmico di materia oscura. Questa struttura invisibile, che collega due galassie in formazione, è un tassello fondamentale per comprendere come l’Universo si organizza e si evolve.

Curiosamente, questa scoperta scientifica riecheggia un’antica visione filosofica: la Rete di Indra, una metafora buddista che descrive l’interconnessione di tutte le cose nell’Universo.

La ragnatela cosmica della materia oscura - Cortesia Ufficio stampa Università degli Studi di Milano-Bicocca

La ragnatela cosmica della materia oscura – Cortesia Ufficio stampa Università degli Studi di Milano-Bicocca

La scoperta: la ragnatela cosmica della materia oscura

Utilizzando lo spettrografo MUSE, installato presso il Very Large Telescope in Cile, i ricercatori hanno osservato un filamento cosmico che si estende per 3 milioni di anni luce e connette due galassie, ognuna delle quali ospita un buco nero supermassiccio al centro.

Questa ragnatela di materia oscura, invisibile ai nostri occhi, costituisce circa il 90% della materia dell’Universo e funge da impalcatura gravitazionale su cui si formano le galassie. I filamenti della rete cosmica trasportano gas, fornendo il carburante per la nascita di nuove stelle e strutture galattiche.

Grazie all’elevata sensibilità alla luce di MUSE, per la prima volta è stato possibile osservare direttamente uno di questi filamenti, confermando così le teorie sulla struttura su larga scala dell’Universo.

La Rete di Indra: un’antica metafora dell’interconnessione universale

La Rete di Indra è una metafora della filosofia buddista e induista che descrive il cosmo come una vasta rete infinita. A ogni incrocio della rete si trova una perla splendente, e ogni perla riflette tutte le altre, creando un gioco infinito di interconnessioni.

Questa visione suggerisce che ogni elemento dell’universo è interdipendente: il cambiamento in una parte della rete si ripercuote su tutte le altre. In modo sorprendente, questa antica immagine sembra anticipare il modello della rete cosmica della materia oscura, che connette le galassie e ne determina la crescita e l’evoluzione.

Materia oscura e Rete di Indra: due facce della stessa realtà?

La scienza moderna e la filosofia antica si incontrano in questa sorprendente analogia:

  • Connessioni invisibili: La materia oscura, come la Rete di Indra, è invisibile ma fondamentale per la struttura dell’Universo.
  • Interdipendenza cosmica: Le galassie non sono isolate, ma collegate da filamenti di materia oscura che regolano la loro formazione ed evoluzione, proprio come le perle della Rete di Indra riflettono e influenzano reciprocamente la loro esistenza.
  • Un universo in rete: Così come la Rete di Indra ci invita a vedere l’interconnessione tra tutte le cose, la ragnatela cosmica ci mostra che nulla esiste in modo separato, ma ogni elemento è parte di un tessuto più grande e complesso.

Conclusione: vedere l’invisibile per comprendere il tutto

La recente scoperta sulla rete di materia oscura è una prova che il nostro Universo è molto più interconnesso di quanto possiamo percepire. Allo stesso modo, la Rete di Indra ci insegna che ogni azione, ogni evento, ogni essere è collegato a tutto il resto.

Studiare la materia oscura significa comprendere le fondamenta nascoste dell’Universo. Riflettere sulla Rete di Indra ci aiuta a vedere l’invisibile anche nella nostra vita quotidiana, riconoscendo che ogni nostra scelta ha un impatto che si propaga attraverso l’intero tessuto dell’esistenza.

Forse, scienza e spiritualità ci stanno raccontando la stessa grande verità: siamo tutti parte di una rete infinita di connessioni.

Pubblicato il
4 Febbraio 2025

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