Dr. Matteo Mannucci
Psicologo clinico, Guida in Pratiche Meditative, Master DCA, Master in Sessuologia, Conoscitore in psicosomatica
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Come capire se è il momento di iniziare un percorso psicologico
Domande, segnali e riflessioni per chi sente che qualcosa dentro chiede ascolto

Iniziare un percorso con uno psicologo non significa “avere un problema grave”, ma prendersi cura di ciò che dentro si muove e chiede spazio. In questo articolo esploriamo quando rivolgersi a uno psicologo, quali sono i segnali da non ignorare e perché il tempo della cura può essere un’opportunità, non un fallimento.

Quando rivolgersi a uno psicologo

Molte persone aspettano a lungo prima di chiedere aiuto, sperando che le cose si sistemino da sole. Altre temono di esagerare, o di non avere “motivi abbastanza validi”.
In realtà, non esiste un sintomo giusto per iniziare. A volte basta una sensazione: una tensione di fondo, un’inquietudine che ritorna, un malessere non nominabile ma presente.

Ecco alcune situazioni comuni che possono segnalare quando rivolgersi a uno psicologo:

  • Ansia costante, attacchi di panico o somatizzazioni frequenti
  • Difficoltà relazionali, ripetitive o dolorose
  • Bassa autostima, senso di inadeguatezza o blocchi decisionali
  • Momenti di cambiamento (lutti, separazioni, nuove fasi di vita)
  • Sensazione di confusione, apatia, disconnessione da sé
  • Domande interiori su identità, senso, scelte

La richiesta di aiuto come atto di consapevolezza

Chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma un gesto di lucidità e coraggio. È il momento in cui la persona smette di sopravvivere a ciò che sente e comincia a voler comprendere, trasformare, ascoltare.

Un percorso psicologico non dà risposte preconfezionate, ma apre uno spazio in cui le domande possono finalmente emergere con dignità e trovare una forma.

Il primo colloquio: da dove si parte?

Iniziare non significa avere tutto chiaro.
Durante il primo colloquio psicologico, lavoriamo insieme per comprendere il senso della tua richiesta, anche se inizialmente è vaga, contraddittoria o confusa.

La relazione terapeutica si costruisce nel tempo, ma già il primo incontro è uno spazio protetto, dove puoi portare ciò che senti, senza doverlo giustificare.

E se non ho nulla di “grave”?

Molte persone iniziano un percorso senza un “sintomo evidente”, ma con un sentire più sottile: qualcosa non torna, un desiderio di conoscersi meglio, o una domanda esistenziale che si fa più insistente.
Anche in questi casi, lo spazio psicologico può diventare uno strumento di ascolto e di presenza autentica.

Quando è il momento giusto?
Quando lo senti

Se hai letto fin qui, forse una parte di te ha già cominciato a muoversi.

Se senti che è il momento di iniziare, puoi scoprire di più nella pagina Psicologo a Livorno: troverai informazioni sul mio approccio, sul primo colloquio e sui percorsi di cura per adulti.

Pubblicato il
10 Luglio 2025

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