Dr. Matteo Mannucci
Psicologo clinico, Guida in Pratiche Meditative, Master DCA, Master in Sessuologia, Conoscitore in psicosomatica
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Piccoli cervelli, grandi menti: come insetti e galline sfidano le nostre idee sull’intelligenza

La trappola dell’equazione “grande cervello = intelligenza”

L’idea che un cervello più grande significhi automaticamente più intelligenza e maggiore coscienza di sé è una convinzione diffusa. Eppure, nuove ricerche nel campo delle neuroscienze e dell’etologia mettono in discussione questa equazione.

È davvero il volume a contare, o piuttosto la densità neuronale e l’efficienza dei circuiti?

Un esempio illuminante ci viene dagli uccelli, e in particolare dalle galline. Tradizionalmente considerati animali “stupidi” per via delle dimensioni ridotte del loro cervello, oggi sappiamo che:

  • La densità di neuroni nel cervello degli uccelli è quasi doppia rispetto a quella dei mammiferi
  • A parità di peso, un cervello di pappagallo o di gallina può contenere più neuroni di quello di una scimmia

In altre parole, l’intelligenza nei piccoli cervelli non solo è possibile, ma è osservabile.

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Quando la grandezza inganna: il caso dei delfini

Al contrario, animali come i delfini, spesso celebrati per la loro presunta intelligenza, ci dimostrano che un cervello grande non significa necessariamente un cervello “intelligente”.

Ricerche recenti hanno scoperto che:

  • I cervelli più voluminosi in alcune specie di delfini sono dovuti a un’abbondanza di cellule gliali, non di neuroni
  • Questa crescita è legata alla termoregolazione: nei mari più freddi servono più glia per mantenere il cervello alla giusta temperatura, non per pensare meglio

Insetti e intelligenza: le api sorprendono tutti

E poi ci sono loro: le api, con meno di un milione di neuroni, riescono a fare cose sorprendenti:

  • Riconoscere volti umani distinti
  • Apprendere regole visive
  • Discriminare stili artistici (sì, distinguono Picasso da Monet)
  • Comprendere concetti astratti come “uguale e diverso

Tutto questo grazie all’apprendimento associativo, un principio che si basa sull’associare ricompense a stimoli visivi, simile all’addestramento animale ma applicato con metodo scientifico.

Cosa distingue davvero la mente umana?

La vera differenza tra l’intelligenza delle api e la nostra non è la capacità in sé, ma la memoria di massa:

  • Le api possono distinguere alcuni volti, ma non ricordarne migliaia
  • Gli esseri umani memorizzano fino a 5.000 volti individuali durante la vita

Il nostro vantaggio? Memorizzare esemplari, non solo categorie. Ma paradossalmente, proprio per avere pochi neuroni, un animale è obbligato a formare concetti e generalizzare, il che si traduce in risposte cognitive ottimizzate.

Sensazione vs percezione: quando nasce la coscienza

Un altro nodo cruciale è la distinzione tra:

  • Sensazione: ciò che sentiamo in prima persona (dolore, piacere, calore…)
  • Percezione: il riconoscimento di qualcosa là fuori (una rosa, una luce, un suono)

Questa distinzione è centrale nel dibattito sulla coscienza animale. E ci sono casi clinici umani che la confermano: pazienti con blind sight (cecità corticale) che non “vedono” ma riescono comunque a reagire correttamente agli stimoli visivi, come se percepissero inconsciamente.

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Il cervello nasce per muovere, non per pensare

Ecco il colpo di scena: il cervello si è evoluto per muovere, non per pensare. Lo dimostra l’esempio dell’ascidia, un piccolo animale marino che:

  1. Da giovane ha un cervello e nuota
  2. Appena si fissa su una roccia, digerisce il cervello
  3. Da quel momento resta immobile… e senza bisogno di pensare

In questo scenario, la coscienza nasce come strumento per distinguere tra stimoli auto-generati (movimento volontario) e stimoli esterni (qualcosa che ti tocca). Un principio che spiega anche perché non possiamo farci solletico da soli: il cervello “sa” che lo stimolo è autoindotto e lo filtra.

Rivalutare l’intelligenza nei piccoli cervelli

Il libro Pensieri della mosca con la testa storta di Giorgio Vallortigara (Adelphi, collana Animalia) è una miniera di spunti per riconsiderare tutto ciò che pensavamo su coscienza, mente e intelligenza.

Pubblicato il
11 Luglio 2025

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